20/04/2025 – Abuso edilizio, falso ideologico, e ora anche un’ipotesi di corruzione nella (allora) commissione paesaggio del Comune. E poi il raddoppio degli indagati. Si amplia, per numero di persone coinvolte e reati contestati, l’indagine sulle presunte irregolarità nel progetto immobiliare di piazza Aspromonte, una palazzina sorta in sostanza in quello che per i pm è un cortile – e quindi lì non si poteva edificare in quel modo – e per i costruttori no. La procura ha chiuso le indagini, iniziate nel 2022, ferma nell’accusa che l’area in questione sia effettivamente un cortile e che quindi il progetto di sette piani e 27 metri, al posto della demolizione di tre piani, non fosse realizzabile con quell’altezza. Ora la procura ha aggiunto nuovi indagati.
Ai già iscritti sin da subito come il costruttore A. B. della Bluestone, impresa edile che sta realizzano il palazzo, tre dipendenti comunali (Francesco Rosato, Maurizio De Luca e Carla Barone, quest’ultima dirigente) e l’architetto e progettista, oggi assessore comunale a Torino, Paolo Mazzoleni, si sommano diversi tecnici e architetti che hanno fatto parte della commissione per il paesaggio in comune, come Marco Prusicki e Alessandro Scandurra. E poi rientra anche il nome di Giovanni Oggioni, 73 anni, ex direttore dello Sportello urbanistica del Comune di Milano, fino a pochi mesi fa vicepresidente della Commissione paesaggio, ai domiciliari dal 5 marzo con l’accusa di corruzione, falso e depistaggio nelle vicende dell’urbanistica milanese.
L’accusa di falso ideologico – Il via libera al progetto Hidden Garden – 45 appartamenti quasi finiti ormai su un totale di 3.530 metri quadrati in un quadrato di case tra via Lippi, viale Gran Sasso, via Garofalo e piazza Aspromonte – era stato dato dai funzionari sulla base di un parere della Commissione Paesaggio di Palazzo Marino, ma per la procura quel parere era un falso ideologico. «Ideato» dal progettista Mazzoleni, «compiuto» dalla commissione paesaggio in cinque parere espressi in cui dichiara che «l’area non era riconoscibile come cortile»; «ispirato e perorato» dall’allora direttore dello sportello unico edilizio, Giovanni Oggioni e «fatto proprio» dal responsabile del procedimento e altri tecnici nell’istruttoria. «Una valutazione di tipo tecnico in contrasto con la realtà fisica dei luoghi e in violazione di parametri tecnico normativi» quel parere favorevole a costruire. Per la procura Mazzoleni è «l’istigatore del falso e dominus di tutta l’operazione». Ma non solo.
L’ipotesi corruzione: “Incarichi in cambio di un sì e il conflitto d’interesse” con Mazzoleni – Legata alla figura di Mazzoleni anche l’ipotesi di corruzione avanzata dalla pm per due componenti della Commissione Paesaggio, Laura Montedoro e Giovanna Longhi. Entrambe «ricevevano dal progettista Mazzoleni utilità consistenti in incarichi professionali e in contropartita nelle sedute della commissione paesaggio del 21.09.2017, 7.6 e 27.9 del 2018 e 21.05.2020 si esprimevano a favore del suo progetto di piazza Aspromonte con i pareri affetti da falso ideologico, omettendo di dichiarare di trovarsi in conflitto di interessi rispetto a Mazzoleni e quindi di astenersi». Le due funzionarie, tra il 2017 e il 2018, secondo la procura erano anche consulenti di Mazzoleni. Lo documenta il contenuto del piano attutivo dei 40mila metri quadri di progetto sull’area dell’ex Cf Gomma a Cinisello Balsamo. Longhi figura come “consulente di paesaggio” per cui ha fatturato 12mila euro, mentre Montedoro viene definita “consulente scientifico”: in questo caso, scrive la pm, «l’utilità per lei consisteva nell’arricchimento del proprio curriculum professionale». Va notato, si sottolinea negli atti, che «nel piano attuativo non c’è alcuna traccia scritta di contributi riferibili» alle due, cioè non compare il loro apporto come specialiste al progetto. – [CONTINUA SU FONTE]
VIDEO CORRELATI: