Cuneo, caporalato nelle vigne della Langa: le botte con la barra di ferro ai lavoratori sfruttati

10/07/2024 – Pagati dai 3 ai 5 euro all’ora anche per 12 ore di lavoro nelle vigne di Farigliano, Novello, Mango, Monforte d’Alba, Castiglione Tinella, Neive. In più picchiati con una barra di ferro se si ribellavano e alloggiati in una struttura fatiscente in precarie condizioni igienico sanitarie. Questo ha scoperto il personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile della Questura di Cuneo che ancora mercoledì mattina (10 luglio) ha applicato misure cautelari a carico di tre persone di origine straniera di nazionalità marocchina, macedone e albanese, destinatari, rispettivamente, il primo e il secondo della misura degli arresti domiciliari e il terzo della misura cautelare del divieto temporaneo di esercitare attività professionali.

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Prende il nome da un arnese, un bastone di ferro, utilizzato per picchiare un bracciante tra i filari, a Neive (Cuneo), l’operazione “Iron Rod”, condotta dalla squadra mobile della questura di Cuneo e coordinata dalla Procura di Asti.

Il responsabile dell’aggressione filmata da un cellulare, un caporale marocchino, è ai domiciliari insieme a un altro indagato, di nazionalità macedone. Per il terzo indagato, albanese, c’è il divieto temporaneo di svolgere attività professionali.

Si tratta di tre indagini separate, avviate un anno fa dalla mobile in seguito alle segnalazioni raccolte da sindacati e associazioni. In tutto sono una cinquantina i lavoratori identificati, perlopiù africani.

In un fabbricato di proprietà del macedone, a Mango, gli agenti hanno trovato diciannove migranti, quasi tutti extracomunitari: vivevano ammassati, in condizioni igieniche precarie, ma costretti a versare un affitto, che veniva trattenuto dalla loro paga.

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Nascosti nei cuscini e in una custodia per occhiali l’indagato aveva 16mila euro in contanti: lui stesso, è emerso, aveva installato un sistema di videosorveglianza domestico collegato col suo cellulare, per tenere sotto controllo anche a casa, come sui campi, i braccianti sfruttati. I vigneti in cui i braccianti venivano sfruttati erano quelli di produzione di pregiati e noti vini docg, dal Moscato, al Barbera e al Nebbiolo anche per il Barolo.

Il video racconta la sequenza delle violenze subite dagli extracomunitari sfruttati dai caporali. Si stanno lamentando delle condizioni in cui versano, questo basta per ricevere le botte.

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Una testimonianza drammatica che mette a nudo il caporalato e lo sfruttamento, I fatti, documentati in tutta la loro crudezza, si consumano in un vigneto di Neive, nel cuneese. Questa mattina all’alba la polizia ha fatto irruzione negli alloggi dove abitavano in condizioni fatiscenti. Dai 4 ai 5 euro all’ora la paga, anche per 15 ore di lavoro nelle vigne, ma poteva anche scendere a 3 euro. Ora la procura accerterà le responsabilità degli imprenditori proprietari dei vigneti dove lavoravano i braccianti. [FONTE]