Patenti Nautiche false. Smantellato sistema di corruzione. Nomi importanti anche di dirigenti pubblici.

15/07/2024 – Gli investigatori del Nucleo speciale investigativo del Corpo delle capitanerie di porto – Guardia Costiera sono andati a prenderlo ieri mattina con in mano l’ordinanza del giudice. Per il primo luogotenente P. S., 57 anni, ex vicecomandante della Capitaneria di porto di Carloforte, il gip del Tribunale di Cagliari, Luca Melis, ha disposto la custodia cautelare in carcere nell’ambito dell’inchiesta per corruzione sulle patenti nautiche che – secondo gli inquirenti – sarebbero state rilasciate a decine di persone senza sostenere l’esame, ma in cambio di favori, regali e mazzette.

Con lui sono finiti ai domiciliari altri cinque indagati, mentre per altrettanti è scattato l’obbligo di firma. Per il sostituto procuratore Andrea Vacca, decine di persone si sarebbero rivolte a S.o per ottenere, a suon di tangenti, la patente nautica.

L’ORDINANZA CAUTELARE
Nelle maglie degli accertamenti sono finite le patenti di quasi duecento persone sparse in tutta l’Isola, ma alla fine la Procura ha formulato contestazioni nei confronti di 84 persone. In tutto vengono ipotizzati, a vario titolo, 136 imputazioni tra le quali spiccano corruzione, falsi aggravati e anche l’attentato alla sicurezza dei trasporti. Per gli investigatori della Guardia Costiera – che hanno collaborato con i colleghi delle Capitanerie di Cagliari e Olbia – l’aver distribuito la patente nautica a chi non aveva sostenuto l’esame voleva dire, potenzialmente, un grosso rischio per la navigazione. Nell’ordinanza cautelare firmata dal giudice Melis ed eseguita ieri compaiono solo 36 degli 84 indagati: questo perché in 48 hanno già chiesto di patteggiare in indagine e sono stati stralciati. Si tratta di nomi importanti dell’imprenditoria sulcitana e isolana, ma anche professionisti, dirigenti pubblici, manager e commercianti. In carcere è finito, come detto, P. S., mentre il giudice ha disposto gli arresti domiciliari per P. B. residente a Villacidro, N. P. di Quartu, G. C. di Iglesias, D. B. di Sestu e C. P. residente a Calasetta. Disposto, invece, l’obbligo di firma in caserma per il manager pubblico R. R. (già indagato per corruzione nella la vicenda delle nomine della Regione: avrebbe ottenuto un incarico dall’ex governatore Christian Solinas in cambio della promessa di una laurea ad honorem in una università albanese e docenze in un ateneo privato). – [CONTINUA SU FONTE]