Corruzione all’Asp di Messina, c’è anche il deputato Fi Calderone. I pm: “Posti di terapia intensiva per accrescere consenso

01/08/2024 – Un’inchiesta per corruzione all’Asp di Messina coinvolge il capogruppo di Fi in commissione Giustizia alla Camera, T. C., e l’ex assessore alla Sanità siciliana, il meloniano R. R. È stato infatti notificato dalla procura di Messina un avviso di conclusione delle indagini per 5 persone, tra cui, oltre i due politici, il segretario particolare di Calderone, Alessio Arlotta, e l’ex commissario straordinario dell’Asp di Messina, Bernardo Alagna.

Un’indagine partita già nel 2020 in pieno periodo Covid per la quale la procura di Messina aveva già chiuso le indagini lo scorso gennaio. Fino ad allora, secondo l’accusa, il forzista, originario di Barcellona Pozzo di Gotto, avrebbe fatto pressioni per la nomina prima a direttore sanitario e poi a commissario straordinario di Alagna. I pm accusavano Calderone anche di avere fatto pressioni sull’allora direttore generale dell’Asp, Paolo La Paglia, per l’apertura del reparto di Terapia intensiva all’ospedale di Barcellona.

Le intercettazioni “dimostrano – scrivevano i pm messinesi – come il direttore generale dell’Asp abbia deliberato di installare due postazioni di terapia intensiva presso l’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto e abbia disposto il trasferimento d’ufficio di due anestesisti dagli ospedali di Patti e Taormina soltanto al fine di accontentare la richiesta dell’on. Calderone, il cui unico scopo era quello di emettere un comunicato stampa per rafforzare il proprio consenso politico-elettorale”. – [Continua su FONTE]