Gratteri contro le riforme: «Giustizia? Cancellerei tutto. Dell’Autonomia non avevamo bisogno»

28/06/2024 – «Autonomia? Non ne avevamo bisogno». Poi ancora più duro. «Sulla Giustizia cancellerei tutto da tre anni a oggi». Il procuratore di Napoli Nicola Gratteri si aggiunge alle voci critiche sulle riforme del governo Meloni, l’Autonomia differenziata e quella della Giustizia. A Lamezia Terme, dal palco della quinta giornata di Trame, il Festival dei libri sulle mafie, il magistrato non le manda a dire.

«Non avevamo bisogno dell’Autonomia differenziata ma di un’Italia unita e che si facciano riforme che la mantengano tale, penso alla nazionalizzazione della sanità, quindi dell`esatto contrario. Se stiamo importando medici dall’Albania o da Cuba, vuol dire che siamo ridotti male. La verità è che abbiamo la memoria corta, perché rincorriamo sul quotidiano e nessuno fa programmazione a lungo termine», ha detto senza mezzi termini il procuratore Gratteri, facendo riferimento al ddl Calderoli approvato in settimana.
Il magistrato prosegue e ribadisce: «Abbiamo bisogno di un’Italia unita e più forte. Sarebbe appunto necessario nazionalizzare la sanità. Io non capisco niente, sono un pm di campagna, ma da quello che sento in giro mi pare che proprio la sanità sia un settore in cui siamo messi male».

Il magistrato esprime poi le proprie perplessità anche su un’altra discussa riforma voluta dal governo Meloni. «La separazione delle carriere non serve assolutamente a nulla, rispetto ai problemi della Giustizia», continua il procuratore. «Io penso che gente con competenze e in buona fede deve preoccuparsi di cosa serve per far funzionare un processo, per velocizzare l’istruttoria dibattimentale o per tutelare le parti offese. Ogni anno su 100 magistrati solo lo 0,2% cambia funzione, e allora solo per lo 0,2% dobbiamo cambiare la Costituzione fatta sul sangue di milioni di italiani?». Questa è la critica che Gratteri rivolge per un ambito che conosce molto bene e nel quale lavora da anni, rinnegando in toto la direzione presa dall’esecutivo.

Gratteri è critico anche sulle parole del ministro della Giustizia Nordio, in merito al tema delle intercettazioni. «La politica non ha capito o ancora non vuole capire, quando parliamo di intercettazioni: il ministro dice che le intercettazioni costano troppo. In realtà costano 170 milioni di euro l’anno per tutte le procure d`Italia messe assieme. Una cifra che nel bilancio di un ministero, a dire il vero, non è nulla»

Il magistrato fa un’unica eccezione: «Dalla Cartabia a oggi manterrei personalmente solo le riforme di Orlando e quelle dei 5 Stelle, le uniche modifiche importanti. Poi un riferimento a uno dei suoi principali ambiti di competenza, la lotta alla mafia. «Il Governo sta facendo cose inutili su questo fronte, ha aggiunto Gratteri. «La mia preoccupazione non è il contrasto alle mafie, non sono i processi di mafia. I legislatori, pensando di fare la faccia brutta, alzano sempre il massimo delle pene, ma dovrebbero alzare il minimo, altrimenti non cambia nulla».

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